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Le patologie dell’occhio: i rimedi per la congiuntivite, il calazio e l’orzaiolo.

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A chi non è mai capitato di avere rossore e bruciore degli occhi, palpebra infiammata e dolore o una sorta di brufolo che compare nella parte esterna della palpebra? Oggi parliamo di patologie dell’occhio, i rimedi per la congiuntivite, il calazio e l’orzaiolo.

Le patologie dell'occhio che più frequentemente si presentano all'attenzione del farmacista sono:

Congiuntiviti

Calazio

Orzaiolo

Congiuntivite: sintomi e rimedi

Le congiuntiviti sono processi infiammatori a carico della congiuntiva; sono eventi patologici molto comuni causati da sintomi fastidiosi, colpiscono tutte le fasce di età, i gruppi sociali e le nazionalità. Si distinguono in diverse forme:

Batteriche

Virali

Allergiche

Da agenti esterni.

Tutte le congiuntiviti si presentano con sintomi molto simili:

Ö edema

Ö rossore

Ö bruciore

Ö sensazione di corpo estraneo

Ö prurito

Ö fotofobia (ovvero l'ipersensibilità e l'intolleranza alla luce)

Ö lacrimazione che può essere acquosa o purulenta a seconda della natura della congiuntivite; quando presenti, le secrezioni purulente, portano alla formazione della tipica crosticina durante la notte e alla fatica di aprire gli occhi al risveglio. Il visus può essere conservato, oppure ridotto, non per alterazioni a carico dei mezzi diottrici, ma per la presenza della lacrimazione. 

Per contrarre la congiuntivite, è sufficiente che la congiuntiva entri in contatto con il germe o la sostanza allergizzante (nel caso delle congiuntiviti allergiche), questo può avvenire attraverso il contatto con mani sporche, con allergeni ambientali, oppure con una persona che presenta una congiuntivite di tipo infettivo (batterica o virale).

Le congiuntiviti virali possono essere accompagnate anche da sintomi generali come febbre, malessere e dolori muscolari.

Le cause possono essere numerose:

Infezioni oculari: dovute a batteri, virus, miceti

Allergie: ipersensibilità a pollini, cosmetici, acari della polvere o peli di animali, polveri, sostanze chimiche

L'irritazione da lenti a contatto ed agenti chimico fisici come calore, vento, fumo di sigaretta, esposizione eccessiva alla luce solare o ad altre forme di radiazioni

Congiuntivite da occhio secco

Congiuntivite batterica 

Il paziente con congiuntivite batterica presenta secrezione inizialmente acquosa poi muco purulenta, ciglia appiccicose al mattino, rossore, irritazione, bruciore, solitamente all’inizio è interessato un solo occhio, dopo 1-2 giorni sono coinvolti entrambi. Gli agenti patogeni più frequentemente responsabili di congiuntivite batterica nell'adulto sono i batteri Gram + e i Gram -.

La congiuntivite batterica va curata con una terapia topica a base di colliri antibiotici ad ampio spettro d'azione eventualmente abbinata a farmaci corticosteroidi in grado di esercitare una potente azione antinfiammatoria (tra i colliri antibiotici consigliati sono quelli contenenti cloramfenicolo, ciprofluoxacina, tetraciclina, neomicina, tobramicina, gentamicina, applicati fino a quattro volte al giorno).

Nelle associazioni topiche antibiotiche cortisoniche molto utilizzati come cortisonici sono il betametasone, il desametasone, l’idrocortisone.

Congiuntivite virale

Le congiuntiviti virali sono molto frequenti a causa della terapia antibiotica che tende ad eliminare l’abituale flora batterica. Per questo tipo di congiuntivite può comparire un semplice rossore, a volte con una minima secrezione, fino alla formazione di ulcere. I virus responsabili di tali sono l'adenovirus, l’herpes simplex, il virus della varicella zoster, il virus di epatain- barr.

Nella congiuntivite virale la terapia consiste nell’applicazione topica di colliri antinfiammatori (come diclofenac, ketorolac) e antivirali (acoclovir, ganciclovir).

Congiuntivite allergica

Queste forme di congiuntivite sono caratterizzate da insorgenza di rossore, edema palpebrale, prurito, lacrimazione e rinorrea.

Nella terapia delle congiuntiviti allergiche vengono usati gli antistaminici per uso topico e sistemico, gli antinfiammatori steroidi e fans.

Il calazio

Il calazio è un disturbo delle palpebre piuttosto comune, che deriva da un’infiammazione di una ghiandola di Meibomio. Le ghiandole di Meibomio contribuiscono alla normale produzione della componente lipidica delle lacrime, questi lipidi impediscono alle palpebre di sigillarsi l’una contro l’altra. Il calazio è facilmente riconoscile poiché se gli orifizi dei dotti secretori si occludono, la componente lipidica prodotta non riesce a defluire verso l'esterno e determina un rigonfiamento sulla palpebra. Nei tessuti molli adiacenti, possono comparire arrossamento, dolore, secrezione infiammazione della congiuntiva. All’inizio, il calazio può dare dolore all’intera palpebra, a causa della notevole reazione infiammatoria. Dopo qualche giorno, la palpebra si sgonfia, ma rimane la ciste che può dare sensazione di corpo estraneo, soprattutto se di grandi dimensioni e collocata nella palpebra superiore, ma non provoca dolore. Per favorire la risoluzione dell'infiammazione in fase acuta, il primo approccio terapeutico al calazio viene effettuato con l'utilizzo di pomate oftalmiche e unguenti a base di antibiotici e cortisonici. Questi sono indicati per ridurre il gonfiore delle pareti del dotto escretore della ghiandola occlusa e favorire la fuoriuscita spontanea del materiale contenuto nel calazio.

Qualche consiglio:

Non premere, pregare, schiacciare o pungere il calazio nel tentativo di frenarlo, poichè si potrebbe incorrere in complicanze più severe

Nei soggetti predisposti, la correzione dello stile alimentare può ridurre il rischio di formazione di nuovi calazi

Evitare di truccarsi e di usare le lenti a contatto per non rischiare di indurre microtraumi e/o infezioni corneali

Le salviette umidificate disinfettanti e le soluzioni umettanti, disponibili in farmacia contribuiscono a mantenere idratato l’occhio e alleviano il disagio provocato dal calazio.

L’orzaiolo

L’orzaiolo si presenta come una sorta di brufolo o foruncolo tondeggiante, paragonabile a un ascesso di consistenza piuttosto solida, che compare sulla parete esterna della palpebra o (meno frequentemente) su quella interna. L’orzaiolo è spesso accompagnato da dolore, gonfiore e rossore circoscritto alla palpebra. La scarsa igiene personale è uno dei più frequenti fattori predisponenti l’orzaiolo: infatti, una pelle poco detersa e più soggetta alle infezioni batteriche, in particolare a quelle sostenute da stafilococchi. I batteri, a contatto con l’occhio, penetrano nei follicoli creando infezione ed infiammazione. È sufficiente il solo contatto delle mani sporche con gli occhi per permettere allo stafilococco di creare danno, quindi favorire la formazione dell’orzaiolo. L'orzaiolo si manifesta in modo abbastanza doloroso. Crescendo a livello palpebrale, l’orzaiolo potrebbe ostacolare la visione. L’orzaiolo non deve essere scoppiato con le mani, piuttosto si possono accorciare i tempi di guarigione applicando più volte al giorno impacchi caldi direttamente sull’occhio infetto. Il calore diretto, infatti, oltre ad allevare il dolore, favorisce l'eliminazione spontanea del pus. Si consiglia di ripetere gli impacchi tre o quattro volte al giorno, avendo cura di trattenere sull'occhio un panno umido o una salviettina lavaocchi per 05-10 minuti per ogni applicazione. Per prevenire la diffusione dell’infezione si raccomanda di non utilizzare gli asciugamani impiegati precedentemente da pazienti affetti da orzaiolo, e di lavarsi sempre accuratamente le mani prima di toccare gli occhi.

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